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L'ipogeo, in parte una grotta naturale, in parte scavato nella roccia, si trova sotto la chiesa di Santa Restituta nel quartiere storico di Stampace. Descrizione L'indagine archeologica ha dimostrato che in età tardo-punica l'ipogeo fu una cava di blocchi di calcare. Successivamente, come risulterebbe dal rinvenimento in loco di oggetti votivi, sarebbe diventato un luogo di culto. L'ipogeo fu poi riutilizzato come deposito di anfore fino al I secolo d.C.; quindi fu abbandonato per ben dodici secoli, quando riebbe una funzione di luogo di culto. Nel 1263 vi si recò l'arcivescovo di Pisa, Federico Visconti, in visita a Cagliari. Seguì un altro momento di abbandono, causato dalla maggior frequentazione delle vicine nuove chiese di Sant'Anna e San Francesco. Agli inizi del Seicento fu riscoperto e svuotato del materiale che lo aveva riempito. L'ipogeo è costituito da un grande ambiente centrale collegato con l'esterno da due scalinate scavate nella roccia. Le pareti erano decorate con dipinti, di cui si conserva soltanto quella di San Giovanni Battista, datata al XIII secolo. Sull'altare maggiore è collocata la statua marmorea di Santa Restituta, mentre in quello minore stavano i simulacri delle Sante Giusta, Giustina ed Enedina.
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